Città di Fermo

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giovedì 18 marzo 2010
Mostra di Pietro Aquila
I capolavori dell’arte romana del cinque-seicento divulgati da un incisore palermitano.
Fermo , Biblioteca civica “Romolo spezioli” – gabinetto delle stampe e dei disegni .
20 marzo – 19 giugno 2010 .
La Biblioteca civica “Romolo Spezioli” di Fermo accompagna per tradizione, con proprie iniziative espositive, i tempi forti dell’anno, in particolare la Pasqua, l’estate ed il Natale.
         Le collezioni della Biblioteca rappresentano del resto un serbatoio talmente ricco che è possibile attingere ogni volta a fondi o raccolte di grande interesse documentario ed artistico, rispetto ai quali l’unico imbarazzo che si crea è quello della selezione dei pezzi.
         Bacino tra i più fertili, il fondo delle stampe e dei disegni offre anche in occasione della primavera 2010 fogli grafici d’eccellenza: da domani 20 marzo al 19 giugno farà bella mostra di sé nel Gabinetto delle Stampe e dei Disegni della Biblioteca un’ampia selezione della produzione incisoria di Pietro Aqulia, costituita da raccolte e fogli grafici di traduzione dai maggiori artisti romani del Cinquecento e del Seicento.
                  
Pietro Aquila, nato a Palermo nella prima metà del XVII secolo, si formò nella sua città natale, dove lascia dipinti ed affreschi di buona fattura, di tradizione raffaellesca; fu poi a Napoli e finalmente a Roma, dove seguì la carriera ecclesiastica.
         L’arrivo nella Capitale segnò per lui l’incontro diretto con la grande arte sacra e profana cinque-secentesca romana, della quale si fece interprete e divulgatore attraverso l’incisione in rame, tecnica nella quale divenne uno dei più grandi maestri del tempo.
         Tra gli artisti che riprodusse, contribuendo in modo determinante alla diffusione della loro fama in Italia e all’estero, Raffaello, Annibale Carracci e Carlo Maratta, al quale si legò anche di strettissima amicizia. Di ottima fattura anche le traduzioni da Pietro da Cortona, Giovanni Lanfranco, Ciro Ferri ed altri che il soggiorno romano gli permise di conoscere ed apprezzare.
         I suoi lavori più celebri sono le riproduzioni delle pitture carraccesche di Palazzo Farnese e–in collaborazione con Cesare Fantetti- della “Bibbia di Raffaello”, dalle Logge vaticane.
         Le pitture di Palazzo Farnese furono edite in due serie, riproducenti l’una la Galleria (21 fogli di soggetto mitologico) e l’altra il Camerino (13 fogli dedicati alle fatiche di Ercole): un bellissimo esemplare dell’album contenente quest’ultima serie, dedicata al Cardinale Farnese, è esposto in mostra, unitamente all’altra pregevole raccolta di incisioni curata dal valente incisore, le Immagini dell’Antico e del Nuovo Testamento tratte dalle Logge Vaticane di Raffaello, dedicate alla Regina Cristina di Svezia, della quale viene proposto in apertura un ritratto riccamente ornato.
         La Regina Cristina lega il suo nome alla Biblioteca Civica di Fermo in virtù sia dello stretto rapporto che intrattenne con il Cardinale fermano Decio Azzolino jr., suo consigliere particolare, a cui spese venne allestito il nucleo originario della biblioteca, sia della protezione accordata e della stima manifestata al medico fermano Romolo Spezioli, dal quale pervenne in dono alla Città la raccolta libraria più prestigiosa tra i fondi storici fermani.
         In omaggio dunque alla potente e colta sovrana la mostra propone anche quattro fogli grafici di eccezionale bellezza, riproducenti nella loro unità la Battaglia di Costantino tratta da Raffaello: anche quest’opera è dedicata alla Regina Cristina, nell’evidente intento di sottolineare l’affinità, nel ruolo svolto in difesa della fede e della cristianità, tra l’Imperatore dell’editto del 313 e la Regina di Svezia convertita al cattolicesimo.
         La mostra ospita inoltre, accanto a queste tre eccellenze, altre incisioni rappresentative dell’opera di Pietro Aquila; tra queste, due Vergini in gloria –una da Carlo Maratta e l’altra da Ciro Ferri-, una traduzione da Giovanni Lanfranco e due incisioni nelle quali l’Artista, volendo dar prova delle sue qualità inventive, disegnò di sua mano una Sacra Famiglia ed una Fuga in Egitto.
         Pietro Aquila morì ad Alcamo nel 1692, lasciando il suo nome indissolubilmente legato a quello dei più grandi artisti di tutti i tempi, dei quali fu ammiratore instancabile ed interprete fedele.
 
 
Fermo, li 19 marzo 2010
                                                                              Gabinetto del Sindaco
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