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sabato 15 ottobre 2016
Progetto europeo sul commercio nei centri urbani: confronto a Sebenico

Nella cittadina croata presente anche una delegazione di Fermo

Con la trasferta a Sebenico, in Croazia, prosegue il progetto RetaiLink che vede Fermo coinvolta insieme ad altre cittadine europee per affrontare il tema dello sviluppo del commercio nei centri urbani. Dopo l’esperienza catalana di Igualada dunque, la formazione e il confronto su come gestire al meglio interventi di valorizzazione delle piccole attività commerciali continuano. I partner europei si sono dati appuntamento nella biblioteca cittadina di Sebenico dove diversi formatori e stakeholder hanno tenuto seminari e focus group su tematiche quali “strategie per la digitalizzazione”, “nuovi modelli di commercio al dettaglio”, “forme organizzative dei commercianti” portando anche l’esperienza diretta di Hoogeveen, Olanda, e di Basingstoke, Inghilterra, su come queste due realtà stanno affrontando, e con quali risultati, la crisi del commercio nei centri urbani.

 

“Spunti interessanti sono emersi da questa due giorni croata e, come l’altra volta in Spagna, cercheremo di capire se, ed eventualmente come, adattare determinate azioni ed operatività alla nostra città. Sarà importante, in ogni caso, acquisire sempre più una metodologia di lavoro condivisa, partecipata, perché è solo dal confronto che possono nascere buone idee.” A parlare è Carlo Pagliacci, coordinatore del gruppo di commercianti fermani ed altri portatori d’interesse che nelle scorse settimane si son ritrovati per l’avvio di un tavolo di lavoro che vede l’Amministrazione Comunale nella cabina di regia per cominciare ad elaborare un piano integrato per lo sviluppo del commercio in città.

 

Le difficoltà che incontra oggi il commercio a Fermo sono le stesse, o per lo meno paragonabili, a quanto si riscontra in altre realtà urbane similari, dalla Francia all’Ungheria, dall’Olanda alla Spagna: scarsa propensione all’innovazione e al fare rete, problemi di mobilità e aree parcheggio, assenza di politiche d’incentivazione per nuove aperture, negozi sfitti e vuoti. In alcuni casi vi sono esperienze che hanno saputo affrontare positivamente le criticità investendo, ad esempio, su un target specifico di consumatori, come nel caso di Pecs, in Ungheria, dove si è puntato sulla popolazione studentesca. Ma lì i numeri sono davvero alti, e avallano una scelta di questo genere. In Olanda invece si è riusciti a creare una sorta di fondazione che riunisce commercianti ed altri protagonisti della vita imprenditoriale e culturale cittadina cui la municipalità ridistribuisce parte delle tasse che le attività commerciali versano annualmente, e ciò consente alla fondazione una autonomia gestionale significativa.

 

“Quello che dovremo fare a Fermo”-  sottolinea l’Assessore al Commercio Mauro Torresi -  è avviare un percorso che porti allo sviluppo di una sinergia ancor più forte tra Amministrazione Comunale e attività commerciali in modo da creare le condizioni per una fruizione ancor più ampia dei nostri negozi in modo da salvaguardarne tenuta e competitività. Per questo è importante una adesione convinta e propositiva al tavolo degli stakeholder, e il fatto che alcuni di essi abbiano partecipato alla missione in Croazia è positivo perché saranno loro stessi a raccontare ai loro colleghi come lavorano ed operano i piccoli commercianti in altre realtà europee che vivono problematiche simili alle nostre.”

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